Allora, vi sarete chiesti perché abbiamo scelto The Fighting Temeraire di JMW Turner.
Per quanto riguarda la storia dell’arte, The Fighting Temeraire, rappresenta uno dei quadri più amati dagli Inglesi e dallo stesso Turner, tanto che non solo si rifiutò sempre di venderlo, nonostante gli fossero state offerte cifre esorbitanti, ma si rifiutò anche di prestarlo e lo tenne con sé fino alla fine. Decise di donarlo alla nazione dopo la sua morte ed è possibile ammirarlo a Londra nella National Gallery.
La Temeraire è, con HMS Victory il simbolo della battaglia di Trafalgar, di Nelson e, al di là di tutto, il simbolo dell’imbattibilità della Royal Navy e della sua potenza militare, economica e politica.
Durante il regno di William of Orange (1689-1702) infatti, era nata la Banca d’Inghilterra, il cui principale obiettivo fu la ricostruzione della Royal Navy, intesa come espressione di incontrastato dominio navale sul mondo. La Bank of England fu quindi l’elemento catalizzatore della rinascita dell’Inghilterra, intesa come potenza globale.
Con la formula magica del finanziamento attraverso il debito, in 12 giorni la Bank of England raccolse 1.2 milioni di sterline di cui la metà fu usata per la ricostruzione della Royal Navy.
Conseguenza di tutto ciò, fu la completa trasformazione dell’industria e dell’agricoltura che rese possibile l’ascesa dell’Inghilterra a potenza mondiale.
La Temeraire aveva un equipaggio di 750 marinai ed era dotata di 98 cannoni. Aveva avuto con la Victory un ruolo fondamentale nella battaglia di Trafalgar, grazie anche al comportamento eroico dei suoi marinai e del suo Capitano Sir Eliab Harvey, costringendo alla resa due navi francesi, la Redoutable e la Fougueux. La storia della Temeraire era così penetrata nella mente della nazione e nell’immaginario collettivo, che la Camera dei Comuni passò un voto speciale di ringraziamento, specificando il nome di solo tre uomini: Nelson, Collingwood, il Capitano della Royal Sovereign, e Harvey.
La Temeraire, varata nel 1798, rimase in servizio fino al 1838, quando si decise di demolirla per far spazio ai nuovi vascelli a vapore e Turner la raffigura nel momento in cui viene trascinata lungo le silenziose acque del Tamigi, nella luce di un tramonto infuocato, simbolo e reminiscenza delle vittime di Trafalgar.
Sottili pennellate bianche, stese sui blu, sugli aranci e sui rossi, rendono più trasparenti i riflessi dell’acqua e la luce del cielo; i contorni ed i contrasti non sono precisi, netti ma sfuocati e sfumati in un velo fatto di luce, di nebbia, di riflessi, rendendo così possibile l’evocazione di sentimenti ed emozioni ricchi di nostalgia per un passato che tramonta.
È un viaggio sublime e dignitoso verso la morte in cui la Temeraire ci appare bianca, quasi un fantasma con dei ritocchi d’oro, reminiscenza del suo eroico passato. Il rimorchiatore a vapore, raffigurato come una massa scura, è il “futuro”, è la nuova tecnologia che segna la fine della gloriosa tradizione della navigazione a vela. Ma passato e futuro si riflettono entrambi nelle limpide acque del Tamigi perché entrambi ci raccontano la storia di una nazione e di un popolo.
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